Cari/e associati/e,
desideriamo rendervi partecipi di un’esperienza molto arricchente che abbiamo vissuto nell’ormai passato mese di ottobre.
Durante l’estate, infatti, siamo stati contattati dall’ULSS di Belluno e dal SerD (Servizio per le Dipendenze) per collaborare ad un progetto che avesse lo scopo di dimostrare che il gioco può essere uno strumento sano e costruttivo in opposizione all’isolamento e all’alienazione da gioco d’azzardo. L’idea ci è parsa fin da subito di grande stimolo e abbiamo accettato con entusiasmo!
Dopo un primo periodo di osservazione delle nostre attività, dunque, le operatrici dell’ULSS ci hanno chiesto di fare due interventi laboratoriali da circa un’ora e mezza con il gruppo di Auto-Mutuo-Aiuto (AMA) da loro gestito presso il centro parrocchiale di Sargnano. I due incontri si sono svolti l’1 e il 15 ottobre.
L’iniziativa ha coinvolto circa una quindicina di persone di età molto varia, di volta in volta, divise casualmente in piccoli gruppi da 3, 4 o 5 persone. I giochi dell’associazione proposti dai volontari hanno permesso di creare un ambiente rilassato e non competitivo, favorendo il dialogo e la riflessione oltre che il divertimento.
Si è trattato, per lo più, di giochi molto vari, tutti basati sull’abilità, la logica, la strategia o la cooperazione e di durata medio-bassa: Dixit, Just one, King Domino, Ensamble, Cat in the box, Fiesta de los muertos, Doodles, Nomi in codice…sono solo alcune delle proposte presentate dai nostri volontari.
Il riscontro è stato a dir poco positivo: dai feedback forniti dagli utenti è emerso che l’iniziativa è piaciuta proprio perché ha permesso di creare un ambiente sereno di collaborazione in piccolo gruppo. Inoltre, la possibilità di fare giochi ‘veloci’ e leggeri ha consentito loro di provarne una grande varietà e soddisfare la propria curiosità verso questo nuovo mondo ludico.
Insomma, Aleator continua a credere nel potere trasformativo del gioco sano e questo progetto pilota rappresenta solo l’inizio di una collaborazione che speriamo possa continuare a crescere, portando avanti la nostra missione di promuovere forme di gioco sicure, costruttive e alla portata di tutti.
Ringraziamo, pertanto, chi ha reso possibile tutto questo: i volontari Carlotta Martuscelli, Luca Sommacal, Simona Paludi, Vito Dinatale, Francesco Viel e Anthony Chow; le responsabili del progetto: l’educatrice Francesca Vigna, la conduttrice del gruppo Mariangela De Villa e la dott.ssa Amalia Manzan; tutti gli utenti che hanno partecipato ai due appuntamenti e le loro famiglie.
Per concludere, alla fine del secondo appuntamento, in una logica di circle time, ci è stato chiesto di dare anche noi un feedback. Vorremmo condividere, allora, le belle parole del volontario Luca Sommacal che ha saputo riassumere nel suo intervento le opinioni e i pensieri di tutti noi:
‘Devo ammettere che prima di queste due serate avevo (ed avevamo noi tutti volontari) un certo timore. Non eravamo abituati a giocare con persone più grandi di noi. Non sapevamo che tipo di giochi vi sarebbero piaciuti, né che reazioni aspettarci. Non sapevamo neanche quanto sareste stati disposti a mettervi in gioco. Invece, già durante la prima serata, una volta cominciato a giocare, il vostro atteggiamento di apertura e curiosità ci ha immediatamente messo a nostro agio. Stasera poi, vi siete messi in gioco alla grande, dimostrando che si può giocare a qualsiasi età. È stato un piacere conoscervi e spero che ci siano ancora occasioni per giocare insieme.’