Cari soci,
Oggi parleremo di uno gioco che da diversi anni fa parte della nostra collezione e che viene spesso giocato dai soci: PANDEMIC. Un titolo che bene si adatta a questo periodo di clausura in casa.
Seguiteci, andiamo a disinfettare il mondo!
L’ambientazione è appunto il mondo intero, dove si stanno diffondendo quattro differenti epidemie, ciascuna rappresentata da cubetti di diverso colore. Ogni giocatore sceglie un diverso personaggio, ciascuno con specifiche abilità ed un ruolo di spicco nella resistenza alla diffusione delle malattie: scienziato, medico, ricercatore, specialista della quarantena,…
I giocatori partono riuniti ad Atlanta, dove è già presente il primo Centro di Ricerca. Pescando alcune carte a caso dal mazzo “infezione” si vede quali città del pianeta partono con 1,2 o 3 cubetti di una delle malattie. Vengono poi date ad ogni giocatore delle carte a caso dal mazzo “giocatori”.
Coff coff coff… Qualcuno ha tossito: aggiungi 1 cubetto a Madrid.
Il gioco è cooperativo, quindi si vince e si perde tutti insieme. Per vincere bisogna trovare la cura a tutte e quattro le pandemie in corso, prima che si diffondano troppo.
Un brivido lungo la schiena… Devo avere qualche linea di febbre: aggiungi 2 cubetti a Buenos Aires.
Ad ogni turno un giocatore può viaggiare tra le città, curare popolazioni infette, scoprire una cura, scambiare carte con un altro giocatore o costruire un Centro di Ricerca.
Etciù: aggiungi 3 cubetti a Tokyo.
Per trovare una cura bisogna essere in un Centro di Ricerca ed avere in mano quattro carte del colore corrispondente alla malattia che si vuole debellare. Purtroppo, però, il mazzo di carte che fornisce ai giocatori gli strumenti per salvare il mondo contiene anche delle carte “Epidemia!” che accelerano la diffusione delle malattie.
“PPrrrrrrrr… PPrrrrrrrr… Babba bia devo esserbi preso un balanno”: Aggiungi 1 cubetto a Bogotá.
“Scusa ma… sono finiti i cubetti della malattia….”
“Cosa??? Allora abbiabo perso!”
In una vera corsa contro il tempo alcuni giocatori dovranno quindi viaggiare per il mondo cercando di arginare la diffusione dei virus, mentre altri porteranno avanti la ricerca per trovare una cura. Ma attenzione, se finiscono i cubetti di una malattia, se finiscono le carte del mazzo “giocatori” o se il livello di propagazione delle malattie supera la soglia limite la partita sarà persa.
Nato nel 2008, il gioco non risente dell’età, anzi è emozionante e coinvolgente. Il giusto mix tra casualità nella pesca delle carte e strategia fa si che ogni partita possa essere tanto facile e risolvibile quanto problematica e irrecuperabile.
Da provare!