Questo novembre, l’avventura ha inizio!
Arrivano le Aleator Adventures, una serie di avventure di gioco di ruolo targate Aleator!
Nel corso dei prossimi mesi, proporremo alcuni eventi in cui i soci Aleator potranno giocare delle avventure di gioco di ruolo magistralmente preparate dai nostri saggi Dungeon Masters.
La prima avventura, intitolata “Il Mistero di Pietranera” (sotto un breve teaser), si svolgerà in due domeniche pomeriggio di novembre, al Palazzo delle Contesse di Mel:
- Domenica 11 novembre 2018 dalle ore 14:30 alle ore 18:00.
- Domenica 18 novembre 2018 dalle ore 14:30 alle ore 18:00.
L’evento è gratuito ed aperto a tutti i soci, ed i nostri quattro master gestiranno fino a 20 giocatori.
I giocatori potranno scegliere se utilizzare un eroe precostruito o creare da soli il proprio personaggio: nelle prossime settimane pubblicheremo maggiori informazioni, a partire da alcune FAQs.
Continuate a seguirci per saperne di più!
Infine, ecco un piccolo assaggio della prossima avventura “Il Mistero di Pietranera“:
Il carro percorreva lentamente la lunga strada montana che portava al villaggio minerario di Pietranera.
Còran il mercante sedeva alla guida, godendosi la brezza autunnale e facendo, di tanto in tanto, un
profondo tiro dalla sua pipa.
La sua somarella sembrava esausta per la lunga salita. “Forza Pannocchia, ormai siamo quasi arrivati!
Ancora un ultimo sforzo” disse per incoraggiarla. La somarella sbuffò. Còran interpretò quel verso come: “Lo
so, imbecille, questa strada l’ho percorsa assieme a te almeno cento volte. Quand’è che viene il tuo turno di
tirare il carro?”.
Il viaggio non aveva più sorprese per il mercante: erano quasi trent’anni che lo faceva, una volta al mese.
Pensò con un certo fastidio che, svoltato quest’ultimo tornante, si sarebbe trovato di fronte la piccola
guarnigione, dove la maledetta guardia Bob gli avrebbe come sempre fatto perdere un sacco di tempo in
scartoffie… Solo perché da giovani avevano fatto a pugni per la figlia dell’oste.
Ma ormai era abitudine anche quello.
Il carro voltò l’angolo ed il mercante arrivò in vista della guarnigione. “Fai del tuo peggio, Bob!”, disse ad
alta voce, accostandosi alla sbarra di legno che bloccava l’accesso alla città. Ma nessuno rispose. Còran
aspettò un po’, poi si decise ad entrare nella torre per vedere se ci fosse qualche problema. Ma non pareva
esserci nessuno. Attese pazientemente una decina di minuti, poi sollevò la sbarra, passò oltre con il carro e
la rimise al suo posto. “Al diavolo la guardia Bob. Si sarà fatto un goccetto di troppo alla locanda, oppure
starà male.” pensò. “Beh, peggio per lui”.
Avvicinandosi a Pietranera, però, il mercante si accorse che la cittadina era insolitamente silenziosa, per
quell’ora del giorno. Qualcosa non andava. Si guardò attorno alla ricerca di qualcuno a cui chiedere
spiegazioni, ma non c’era anima viva. Nessuno per le strade, nemmeno gli animali. Decise così di fare un
salto in locanda per vedere che aria tirava, ma anche l’edificio era completamente deserto: un paio di tavolate erano ancora apparecchiate, e file di formiche facevano a gara per portarsi a casa un po’ alla volta
il cibo, che sembrava essere stato abbandonato. Ma soprattutto, qua e là per il salone Còran poteva
scorgere una mezza dozzina di birre lasciate a metà. Nessuno lascia una birra a metà. Di certo non in un
villaggio di minatori. Era come se tutti fossero spariti all’improvviso…
Il mercante cominciava a spaventarsi, e decise di terminare in fretta quello per cui era venuto ed andarsene
il più presto possibile.
Si diresse all’emporio (che trovò vuoto), prese una manciata di monete d’argento dalla cassa incustodita
(non una di più del prezzo della farina che aveva portato: non era un ladro) e sciolse Pannocchia dal carro.
Pietranera sembrava una città fantasma. Ultimamente se ne sentivano parecchie, di storie sui fantasmi, e
nessuna con un lieto fine… Còran, sempre più spaventato, decise che non sarebbe rimasto un secondo di più.
Salì in groppa a Pannocchia e spronò la bestia già stanca a correre come non mai verso la strada del ritorno.
“Corri Pannocchia! Via da questa città maledett…”. Non fece in tempo a finire la frase.
La sbarra della guarnigione! Sia Còran che Panocchia la videro all’ultimo momento. La somarella provò a
saltarla, ma non era certo un glorioso destriero: la povera bestia andò a sbattere sul tronco, rompendosi sul
colpo un paio di zampe e facendo rovinare a terra lei ed il mercante. Còran si rialzò confuso ma
miracolosamente illeso, poi guardò l’animale che giaceva a terra ferito. Per un secondo fu colto dalla
compassione. Poi la paura fu più forte.
“Scusa, vecchia amica”, disse prima di abbandonare Pannocchia al suo destino, correndo giù verso la valle.