Salve cari lettori, l’anno scorso su queste pagine vi parlavamo di come il mondo del Go fosse rimasto sconvolto dalla sconfitta del Gran Maestro coreano Lee Sedol, una leggenda vivente tra i giocatori del Go, ponendo fine al primato dell’uomo sulla macchina anche in questo campo.
Cosa è successo in questo anno? Io personalmente ho dato avvio alla costruzione del mio bunker, che tra alieni arancioni alla presidenza ed AI che incominciano a pensare mi pare il miglior investimento per il futuro.
Invece il Team di Deepmind, azienda inglese di proprietà di Google, è andata avanti a migliorare le prestazioni di Alphago. Come? Le versioni che sconfissero il 3°dan europeo Fan Hui, e Lee Sedol possedevano una “value network”, disegnata per valutare una posizione e massimizare la probabilità di vittoria, e una “policy network” che suggerisce la migliore mossa successiva, che si basavano però su migliaia di partite dei migliori giocatori umani rigiocate e migliorate da Alphago per meglio apprendere e migliorare.
La nuova versione di AlphaGo che si sta vedendo all’opera in questi giorni in Cina al “Future of Go Summit” di Wuzhen, è stata definita dal Gran Maestro Ke Jie “Una divinità del Go” decretando che il livello di AlphaGo ha oramai surclassato l’essere umano.
Cosa cavolo è successo? Alphago si è allenato. Ok, non ha fatto 100 piegamenti, 100 squat, 100 addominali, 10 km di corsa e tre pasti al giorno tutti i giorni, non ancora almeno, ma non trovando più sufficienti le partite giocate tra i maestri umani, il team di DeepMind hanno fatto allenare la nuova versione di Alphago basandosi sulle partite giocate dalle versioni precedenti di sé stessa, arrivando a creare Alphago Master (supersayan di quarto livello per intenderci).
Un anno fa prima che Lee Sedol giocasse la partita che avrebbe chiuso un’epoca, la convinzione che un Gran Maestro umano fosse ancora irraggiungibile per una AI era certezza condivisa in gran parte della comunità del Go. Dopo la sconfitta gli irriducibili della superiorità umana sostennero che si sarebbe potuto parlare solo dopo la sconfitta del Gran Maestro cinese Ke Jie (19 anni), visto che Lee Sedol alla veneranda età di 34 anni venne ritenuto dai più troppo vecchio per giocare ai massimi livelli. I media cinesi poi sono sempre misurati nell’elogiare i loro campioni, quindi si era ricreata una certa aspettativa: dopotutto la versione di Alphago che giocò contro Lee Sedol, nonostante avesse introdotto nuove mosse e nuovi campi di ricerca, si era dimostrata quasi umana nel suo modo di giocare commettendo anche “errori” (giocate sub ottimali).
E passò un anno e arrivò la prima sconfitta di Ke Jie. Per capire come è andata basta che guardiate pochi minuti del fine partita dove uno sconvolto Ke Jie guarda il Goban incredulo per le giocate del suo avversario oppure leggere la pacata reazione delle autorità cinesi sui media.
La superiorità percepita di Alphago durante la partita è schiacciante, e non lascia ombra di dubbio su cosa accadrà nei prossimi due incontri. L’AI vince di 0,5 punti che è la misura minima con cui si può vincere una partita, ma dalla lettura del gioco è palese che l’AI ha in pugno il flusso di gioco da metà match dimostrando una consapevolezza e una lettura di gioco che trascende, al momento il pensiero umano, ed è convinzione di tutti che Alphago volesse chiudere con quell’esatto punteggio.
Il CEO Demis Hassabis dopo la partita ha incominciato a svelare i miglioramenti raggiunti a partire dall’efficienza del calcolo computazionale raggiunto, dall’ottimizzazione del consumo energetico, e dal fatto che ora usino un solo calcolatore. Bunker vi dico.
Probabilmente nel corso dei prossimi due incontri Hassabis si sbottonerà un po’ di più sui dettagli tecnici, ma sicuramente nel suo blog non si trattiene dal spiegare quali conseguenze concrete ha avuto sviluppare una intelligenza artificiale come Alphago. Lo sviluppo della AI ha comportato miglioramenti in Google Translator (Neural Machine Translation), sistema di archiviazione e ricerca delle foto (machine learning in Google Photos), miglioramenti nell’efficienza energetica dei sever google, oltre agli utilizzi già spiegati l’anno scorso in campo medico e videoludico.
Nel mondo del GO dopo la crisi d’identità post Lee Sedol, si è creato un qual certo entusiasmo nel vedere all’opera la nuova Divinità perché apre nuovi campi di ricerca, a nuove mosse, nuove sequenze, ma soprattutto stanno arrivando forse alcune risposte ad annose discussioni su particolari situazioni. Ke Jie ha già detto che non vorrà giocare più contro Alphago ma invece lo userà alla stregua di un maestro per imparare nuove possibilità.
Il Go, uno dei giochi più vecchi dell’umanità, dove dietro a semplici regole si nasconde una complessità di gioco immensa, viene ora usato come campo per lo sviluppo futuro di intelligenze artificiali capaci non solo di apprendere dalle proprie sconfitte, ma di migliorarsi e trovare nuove vie, che si tratti di un gioco o di problemi di vita “concreta”.
Ora però tornando ai discorsi sui bunker: c’è una AI che gioca da sola e continua a migliorare, stanno trovando applicazioni in ogni genere di campi, c’è un uomo arancione con i codici di testate nucleari e l’ultima versione la hanno chiamata “The Master”. Ora ho visto sufficienti film e serie tv per poter dire: stanno arrivando a sterminarci!!